Regolamento Generale della “Charité”

           

PREMESSA

San Vincenzo de’ Paoli nel 1617 diceva ai suoi primi collaboratori:

“Bisogna rispondere alle necessità del nostro prossimo
con la stessa urgenza con cui si corre a spegnere il fuoco”
,
“Voi siete per tutti i poveri, e soprattutto per i PIU’ poveri tra i poveri”.

FINALITA’ E SPIRITO DELL’ASSOCIAZIONE“LA CARITÀ DI SANTA LUISA OdV” detta “CHARITÉ”

La finalità dell’Associazione è il servizio dei più poveri tra i poveri, quali sono per noi le persone senza dimora o in grave difficoltà. In esse riconosciamo il Volto di Gesù, nella loro vita, nella loro carne (Papa Francesco). Noi le chiamiamo Amici e Amiche: sono persone adulte, non minori, uomini e donne con il proprio vissuto di sofferenza, precarietà, emarginazione, da seguire perché ritrovino se stessi e la dignità della loro persona. Uomini e donne che vivono sempre più spesso situazioni segnate da dipendenze ancora in atto o da forte disagio psichico. Condizioni che richiedono un costante accompagnamento in collaborazione con gli Enti sociali e sanitari e con le Associazioni professionalmente competenti nel trattare queste particolari fragilità.

I membri di un’Associazione cristiana si impegnano a vivere l’amore per Dio e per il prossimo in virtù del proprio Battesimo configurando il loro servizio di volontariato a quello di Gesù Cristo che, per compiere il progetto di Salvezza del Padre, si fece tutto a tutti privilegiando i più poveri e abbandonati dalla società del suo tempo. 

La Charité si ispira al Carisma di San Vincenzo de Paoli e di Santa Luisa de Marillac i quali, inviati dallo Spirito Santo ad evangelizzare i poveri, resero la propria vita fermento di  carità cristiana, amore per Dio e per il prossimo in ogni ambito umano e sociale in cui “sorella povertà” (San Francesco) si identificava.

“Il carisma vincenziano nasce da un’esperienza viva e profonda di Gesù Cristo. Il primo artefice del nostro carisma vincenziano è certamente il Cristo che ha voluto rivelare a Vincenzo il suo volto e la sua volontà attraverso l’esperienza drammatica dei poveri …Tutto il nostro agire deve assumere lo stile di Cristo evangelizzatore. Noi non siamo macchine programmate per risolvere i problemi, ma siamo prima di tutto testimoni del Vangelo attraverso la nostra vita quotidiana. Non dobbiamo scadere in un fare che racconta sterilità e non appartenenza; il fare del vincenziano sorge dalla passione per il Vangelo, non lo può ignorare, non lo può evitare, ma lo deve innestare nell’azione affinché essa diventi irradiazione della carità di Cristo per ogni uomo”.
(Padre Giuseppe Martinelli C.M.)

IL VOLONTARIATO

Il volontariato esprime e realizza la carità che è attenzione concreta all’altro.
Gli ingredienti che accompagnano e qualificano il volontariato:

SERVIRE - significa prestare gratuitamente il proprio aiuto, il tempo, la competenza per

  • accogliere le persone con attenzione, senza calcoli, senza timore, come Gesù che si è chinato a lavare i piedi agli Apostoli;
  • lavorare a fianco dei più sofferenti stabilendo relazioni umane;
  • riconoscere e accogliere le domande di giustizia e di speranza di chi è in difficoltà.

ACCOMPAGNARE – consente di aprire le porte all’altro non solo per dare un aiuto materiale bensì per offrire la possibilità di camminare con le proprie forze, proponendo dei reali percorsi di promozione, liberazione, risoluzione dei problemi.

DIFENDERE - vuol dire mettersi dalla parte di chi è più debole, di chi vede lesi i propri diritti. Certamente l’accoglienza del povero e la promozione della giustizia non possono essere affidati solo agli specialisti ma devono essere attenzione di tutta la società.

“Siamo custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente: non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo” (Papa Francesco – Messa di apertura del suo Pontificato)

IL VOLONTARIATO VINCENZIANO

Servire i poveri vuol dire aprirsi alla relazione con loro.
Lo stile del volontario di ispirazione cristiana, ricco del dono dell’Eucarestia e della Parola, sceglie la prossimità come stile di vita che arriva a condividere tutte le sue potenzialità e coinvolge nell’esperienza del dono la famiglia e la comunità cristiana.

Servire i poveri è un dono.
E’ il nostro compito. Esige umiltà, perseveranza e molta dedizione. Non riduciamo il servizio ai poveri ad una moda o ad una soddisfazione solo personale. Perché nei poveri noi serviamo Gesù e ci mettiamo alla sua sequela. Tutti siamo fatti ad immagine di Dio Padre e tutti siamo amati da Lui che vede, in ciascuno di noi, Gesù il Figlio tanto amato. Servire è avere cura anche del minimo dettaglio. Chi sta con Dio sta con i poveri, perché Dio è il Padre dei poveri; e chi sta con i poveri sta con Dio, perché il povero è icona vivente di Dio.

Perciò siamo chiamati ad aiutare i nostri Amici e le nostre Amiche a rialzarsi in piedi, a riprendere in mano la propria vita, rispettando se stessi senza vivere di espedienti, senza rassegnarsi alla dipendenza e all’indigenza.

A questo scopo San Vincenzo, nel 1617, organizza le Carità, gruppi di volontari disponibili inizialmente per il servizio peculiare della visita a domicilio per coloro che non si possono muovere e sono ammalati. Vincenzo raccomanda di mettersi d’accordo affinché a turno, per un intero giorno, ciascuno di loro si faccia carico degli indigenti” e chiede di “essere fedeli e stabili nel servizio”.

IL VOLONTARIO VINCENZIANO

Vive la carità con spirito di fede, con umiltà, senza paura, come il buon samaritano del Vangelo, come Gesù con i poveri, come San Vincenzo e Santa Luisa che hanno testimoniato ai più fragili la bontà, la tenerezza, la comprensione, l’abbraccio benedicente di Dio.Si impegna a curare la propria vita interiore e di fede per rivolgersi agli Amici con serenità, sollecitudine e volto sorridente.

Impara, insieme agli altri, ad avvicinarsi al prossimo con la parola più adeguata, a saper utilizzare tutto quello che può servire per il bene degli Amici.

Segue la via tracciata dalla Divina Provvidenza come insegna San Vincenzo: “affrettarsi lentamente”: affrettarsi nel cogliere le necessità degli indigenti, lentamente per non scavalcare la Provvidenza, ma seguendola per capire quali mezzi, progetti e strategie occorrano per rispondere alle esigenze e alla promozione umana  e spirituale loro e nostra.

Si impegna a creare “comunione” e “armonia” con e tra gli altri volontari perché la carità comporta unità di azioni e di intenti.

Osserva la riservatezza.  Se ascolta le richieste di aiuto deve mantenere il segreto (privacy) sia dentro come al di fuori dell’ambiente di servizio.

Segnala il caso particolare a chi si prende cura dell’accompagnamento di coloro che accogliamo prima di operare personalmente a loro favore, permettendo così di trovare insieme le linee di azione più consone ad un adeguato intervento.

Partecipa ai momenti di formazione umana, spirituale, sociale, offerti per acquisire le competenze necessarie a questo tipo di servizio, non ultime “l’intelligenza del povero e l’attenzione del cuore”(San Vincenzo e Papa Francesco).

Propone valori umani e spirituali cristiani in contrapposizione ai non-valori della nostra società. “…testimoniare la propria fede nei vari ambiti sociali, operando nel volontariato, lavorando alla promozione del bene comune, della pace e della giustizia …”  (Benedetto XVI) significa creare cultura per “il nuovo umanesimo” (San Paolo VI – P.P.) che pone la persona al centro della vita quotidiana e della storia, la libera da ogni schiavitù, la rende capace di migliorare la propria realtà esistenziale.

Si riconosce nello Statuto e nei Regolamenti per compartecipare in modo libero e responsabile ai servizi in atto e per consolidare lo spirito di appartenenza al Carisma Vincenziano.

ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI

Ogni volontario, dopo un tempo di tirocinio fra i vari servizi, sceglie quello più consono al suo desiderio di donazione, alla sua attitudine e professionalità, all’impiego del tempo a disposizione.

Ognuno svolge responsabilmente il proprio ruolo per interagire nello svolgimento del servizio di carità con lo scopo di formare una rete di sostegno morale, materiale e sociale per gli Amici. La partecipazione agli incontri di formazione e ai Laboratori dei Servizi, momento di crescita e di verifica, non è facoltativa, bensì un impegno che ognuno prende ed è chiamato a mantenere entrando nell’Associazione.

Il volontario può considerarsi come una piccola tessera musiva che, insieme ad altre tessere preziose e di svariati colori, compone il mosaico della Charité che è tesa a lenire le sofferenze di “chi ha sofferto e soffre molto più per mancanza di organizzazione delle attività di assistenza che per mancanza di persone caritatevoli” ( San Vincenzo).

CORRESPONSABILITA’

Il senso di corresponsabilità nel servizio al prossimo secondo il progetto, il fine e gli obiettivi di un’opera sociale cristiana, non è scontato. Si diventa corresponsabili nella misura in cui nel gruppo si crea relazione fatta di dialogo, di conoscenza, di frequentazione costante, di condivisione, di comunione, di appartenenza, di formazione e  di informazione.

Lo si acquisisce sempre più se la carità tra i Volontari Vincenziani è vissuta prima di tutto nell’accoglienza reciproca, allenandosi insieme in questa palestra “di strada” che prevede, al momento del servizio, di farsi “tutto a tutti” dimenticando le preoccupazioni personali.

L’esempio dei volontari già saggiati dall’esperienza può sostenere e incoraggiare i nuovi volontari che devono capire il mondo in cui sono entrati, le emozioni anche contrastanti che sentono in sé, i pensieri, i dubbi e le domande  che inevitabilmente sorgono. E la freschezza dei nuovi volontari può sostenere e incoraggiare i volontari già saggiati, moltiplicando l’entusiasmo, infondendo speranza e guardando insieme con occhi nuovi e generativi ogni aspetto delle attività.

Creando “famiglia” nella Charité, gli Amici godono del clima di affetto e di amicizia, la cui mancanza è la prima povertà, e da cui molte volte sono stati esclusi fin dalla loro infanzia.

GESTIONE E AMMINISTRAZIONE

I beni ricevuti dalla Charité sono patrimonio dei poveri perciò intoccabili se non per il servizio a loro favore (cfr. San Vincenzo de Paoli).

Denaro: deve sempre essere data una ricevuta segnando la destinazione dell’offerta. “Ricevere il denaro e dare la ricevuta … Tenere un libro nel quale scrivere quello che si riceve e quello che si spende”. (San Vincenzo)

Non deve essere dato denaro agli Amici a titolo personale. L’offerta mirata (precisando la motivazione) sarà consegnata ai referenti del Servizio di Ascolto della Charité che se ne occuperà finalizzando l’intervento secondo i principi della promozione integrale della persona. Così facendo si eviteranno malintesi e gelosie tra gli Amici: privilegiare l’uno può suscitare rabbia e senso di ingiustizia negli altri.

Derrate alimentari da Enti o privati: deve essere tenuto un registro su cui annotare ciò che si riceve e ciò che viene distribuito (carico e scarico), con particolare attenzione al  controllo delle scadenze.

LABORATORI DEI SERVIZI

La Charité gestisce e amministra un’opera che comprende più servizi. Ogni servizio mira, secondo lo spirito vincenziano, alla promozione integrale della persona. Per operare in questo senso, i Volontari sono chiamati a partecipare a Laboratori dedicati alla formazione, informazione e organizzazione di ogni Servizio.

Ogni Laboratorio ha un proprio referente. Tutti i Referenti, unitamente al Coordinatore dei Servizi, formano il Coordinamento di Servizio della Charité.

Il Coordinamento è uno strumento di lavoro: ha un compito tecnico, operativo, organizzativo, non decisionale in senso lato. L’attività del Coordinamento sarà decisionale nell’ambito dei compiti ad esso affidati dall’Assemblea dei Soci e dal Consiglio Direttivo. Inoltre il Coordinamento potrà proporre, tramite il Coordinatore, questioni, iniziative, ambiti di intervento al Consiglio, facendosi portavoce dei Referenti, dei Volontari e anche degli Amici.

Ogni Laboratorio ha un proprio Regolamento particolare, elaborato in autonomia dai Volontari del Servizio, coordinati dal Referente. Ciascun Regolamento, a cura del Coordinatore,  viene poi trasmesso al Consiglio Direttivo che ne prende atto e ne cura la conservazione nei documenti della Charité.

Laboratori della Colazione: servizi di Accoglienza, Cucina, Dispensa, Sala

Il Servizio della Colazione apre agli Amici dal lunedì al sabato, dalle ore 7.15 (apertura del portone) alle ore 8.30 (chiusura del portone). Alla Colazione si accede con Tessera ricevuta dopo il colloquio al Servizio di Ascolto o con pass giornaliero.

I Volontari dei Servizi della Dispensa e della Cucina si impegnano nella adeguata preparazione degli alimenti offerti.

I Volontari dell’Accoglienza vigilano sull’accesso degli Amici in Sala, garantendo calma e sicurezza secondo le modalità peculiari dell’Associazione.

I Volontari della Sala provvedono alla distribuzione degli alimenti, con attenzione particolare alle esigenze degli Amici.

Laboratorio dell’ Ascolto

Le finalità dei colloqui al Servizio di Ascolto sono:

- conoscere meglio la persona che si presenta, cercando di affrontare l’urgenza e di cogliere la causa dei suoi problemi

-  accogliere nei nostri Servizi le persone senza dimora, orientarle e accompagnarle in un percorso di riscoperta della propria dignità e di reinserimento relazionale e sociale promuovendo l’ autopromozione e l’autonomia

- indirizzare agli enti preposti altre persone in difficoltà, singole o in famiglia, sostenendole e stimolandole, chiarendo che la nostra priorità è l’aiuto alla persona senza dimora

All’Amico viene consegnata una tessera di accesso ai Servizi della Charité.

Laboratori del Guardaroba: servizi di Raccolta e gestione vestiario nuovo, Docce, Cambio urgente di indumenti 

Il Servizio di Raccolta e gestione vestiario comprende il ricevimento e la selezione di biancheria, indumenti nuovi, scarpe e quanto può servire alle necessità degli Amici, affinché ciò che viene distribuito sia integro, pulito, dignitoso.

Occorre educare i donatori al rispetto della finalità del Servizio con l’offerta di beni adeguati a persone già in difficoltà, per le quali ogni bene offerto non deve ulteriormente ledere la loro dignità.

Il Servizio Docce garantisce il necessario per lavarsi (prodotti per l’igiene personale, asciugamani) e un cambio di biancheria intima con mutande, maglia e calze.

Il Servizio di Cambio indumenti è mirato agli Amici in situazioni di particolare precarietà, o, comunque, di effettiva necessità. Comprende ogni tipo di indumento, scarpe e accessori, presenti nel Guardaroba. In caso di necessità, vengono distribuiti anche: coperte, sacchi a pelo e ogni altro bene utile alla vita in strada.

Laboratorio della Porta

La Porta è un servizio fondamentale, prezioso, importante. I Volontari attivi presso il portone di entrata della Colazione (Servizio di Accoglienza) e della Portineria al numero 24 di via Nizza, operano in stretta collaborazione con i precedenti Servizi. Accoglieranno ogni persona che si rivolge alla Charité con attenzione, gentilezza, comprensione, prudenza, ordine. I criteri di accesso degli Amici saranno concordati con il Coordinamento di Servizio, e aggiornati secondo le situazioni, cosi come le modalità di raccolta dei beni utili.

ALTRI SERVIZI

Oltre ai Laboratori di cui sopra, la Charité offre i seguenti Servizi:

Ambulatorio paramedico – infermieristico
gestito in collaborazione con i medici di C.C.M. e World Friends, con il sostegno di Specchio dei Tempi, e in convenzione con la Farmacia Mauriziana. Il Servizio con “consulto e cure di base”, contribuisce “a migliorare le condizioni di salute delle persone vulnerabili che frequentano il Centro di Via Nizza 24, migliorando la qualità delle prestazioni sanitarie offerte e rafforzando il sistema di riferimento da/per il servizio sanitario pubblico”.

Taglio capelli
Il Servizio è offerto da professionisti volontari, sia per uomo, curando anche la barba, sia per donna.

Bucato personale
Il Servizio è limitato a situazioni segnalate dall’Ascolto, e riguarda esigenze particolari della persona, valenze affettive, difficoltà individuali. Non ultima la volontà del riutilizzare indumenti validi, come già avviene nel Laboratorio del Guardaroba.

Deposito bagagli
San Vincenzo invitava a “Custodire biancheria e mobili dei poveri”… Si custodisca con cura, responsabilità e prudenza, dopo aver verificato e trascritto nell’apposito Registro il contenuto di ciò che viene lasciato in deposito.

Ricezione corrispondenza – “fermo posta”
Per gli Amici che hanno difficoltà nel farsi recapitare posta o comunicazioni delle pubbliche autorità, si offre la possibilità di utilizzare a proprio nome l’indirizzo: via Nizza 24.

Biblioteca
La Charité ha una notevole scelta  di libri. Vi è una grande biblioteca accessibile a tutti. Qui, in particolare, si intende evidenziare l’offerta di lettura allo Sportello di Accoglienza della Colazione, detta “Biblioteca In Tazza”. Gli Amici scelgono i libri, scrivono su un foglietto i dati del prestito e lo collocano in tazze apposite. Da segnalare che, nonostante la grande mobilità delle persone senza dimora, Il libro quasi sempre viene restituito. A volte, vengono ridati altri libri, il prestito diventa bookcrossing (uno scaffale è dedicato a questa modalità di scambio di libri, sempre per promuovere il piacere e l’importanza della lettura).

GOVERNO

Sono organi obbligatori di un’Associazione: l’Assemblea dei Soci, il Consiglio Direttivo, il Presidente.

a) L’Assemblea è l’organo sovrano che delinea le direttive di massima intorno all’attività associativa ed elegge l’organo direttivo. È composta da tutti i Soci aderenti all’ Associazione. Possono partecipare con diritto di voto i Soci che siano tali da almeno tre mesi antecedenti all’Assemblea. Possono partecipare come uditori , senza diritto di voto, i Soci iscritti da meno di tre mesi antecedenti all’Assemblea.

b) Il Consiglio Direttivo è l’organo di governo e di amministrazione. È composto da un numero di Soci circoscritto. Gestisce l’OdV (Organizzazione di Volontariato)  realizzando le direttive indicate dall’Assemblea alla quale risponde e dalla quale può essere revocato.

c) Il Presidente fa parte del Consiglio Direttivo, rappresenta legalmente l’Associazione e compie tutti gli atti che la impegnano verso l’esterno.

Nella “Charité” vi sono organi facoltativi come il Collegio dei Revisori e il Collegio dei Probiviri, mentre istituiamo per nostra volontà, nominato dall’Assemblea dei Soci, l’ “Organo di Vigilanza carismatica vincenziana” costituito da membri (da 1 a 3) della Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli o della Congregazione della Missione.  Tale Organo vigilerà sulle attività associative rispondenti ai fini e agli obiettivi del “Carisma Vincenziano” e avrà funzioni consultive e di indicazione delle strategie e delle azioni operative (cfr. l’Art. 18 dello Statuto).

E’ importante che le decisioni, i progetti, le iniziative passino in Consiglio. Il Consiglio valuta quanto emerge dalle proposte, si esprime e infine prepara le delibere debitamente firmate prima della messa in opera di ogni progetto o iniziativa.

PROGETTUALITA’

“Accostandosi con gioia e carità ai poveri” (San Vincenzo) la Provvidenza farà capire le modalità migliori per un servizio dinamico, attuale, utile al tipo di povertà di cui ci si interessa. In ascolto di idee, iniziative, proposte, si farà, insieme, discernimento sulle vie da intraprendere, sulle progettualità da sostenere, sulle strategie da applicare.

Se anche il momento storico non ci aiuta perché mancano  certezze e punti di riferimento per la vita sociale, dobbiamo avere il coraggio di affermare i valori in cui crediamo e saper trasmettere  ad altri volontari il carisma di San Vincenzo. Seguendo il suo insegnamento troveremo la forza di difendere i più deboli con la capacità di prenderci per mano e  accompagnarli lungo “la strada”.

La Carità di Santa Luisa, la Charité –  Torino, Via Nizza 24
Santi Angeli Custodi, 2 ottobre 2020

 

Preghiera

Signore, nostro Padre,
tu ci concedi la grazia del vivere il nostro Servizio a te
per, con e tra i nostri Amici senza dimora.
Sospinti dallo Spirito del tuo amore e
per l’intercessione di Maria, Madre del tuo Figlio e
nostro fratello Gesù Cristo,
rendici aperti, disponibili e liberi nella tua volontà.
Aiutaci a progredire in questo cammino,
nella gioia e nell’unione fraterna,
testimoni della tua Carità.

Riflessioni bibliche

Luca  10,25-37:il buon samaritano
Matteo  5, 1-12:le beatitudini>
Matteo 25, 34 – 40:“ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”
Giovanni  13, 1-20:“Io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi”
14,1-31:“il Consolatore, lo Spirito Santo, vi insegnerà ogni cosa” 
15, 12-13:“Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”… l’amore più grande
Luca 24,1–35:la risurrezione di Gesù
Matteo 28, 16-20:“Io sono con voi tutti i giorni”
1 Lettera di Giovanni:“Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”, “Noi amiamo perché Egli ci ha amati per primo. Dio è Amore.”

Alla sorgente di San Vincenzo e di Santa Luisa

San Vincenzo de Paoli:Oggi il numero dei poveri continua a crescere, il loro pianto sale fino al cielo. Dio ci chiama per servirli, ma vuole che lo facciamo insieme.”

Santa Luisa de Marillac:“Le anime veramente povere e desiderose di servire Dio, devono avere una grande fiducia nello Spirito Santo, il quale, venendo in loro e non trovandovi nessuna resistenza, le metterà nella disposizione conveniente per fare la santissima volontà di Dio. Egli deve essere il loro unico amore.”



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