P come Porta, D come Dimora

           

 

Porta e dimora

Sei la porta
non un muro
sordo
e invalicabile, Signore.
Non il fine corsa,
ma l’introduzione.
E dimora
all’infinito migrare una tenda:
ombre segrete,
parole dissepolte,
luce
che trema
sui volti.

Angelo Casati



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